Con l'arrivo della stagione fredda, la batteria dell'auto torna ad essere uno degli elementi sotto maggior stress. Le basse temperature, infatti, riducono l'efficienza chimica dell'accumulatore, rendendo più difficoltosi gli avviamenti e, di conseguenza, mettendo a dura prova un componente che, in media, ha una vita utile compresa tra i tre e i cinque anni. Capire quando è arrivato il momento di sostituirla è fondamentale per evitare spiacevoli e inattesi fermi macchina.
Il segnale più evidente e classico che la batteria sta per cedere è sicuramente la difficoltà nell'avviamento del motore, in particolare dopo una sosta prolungata o al mattino. Se il motorino d'avviamento gira lentamente, con un rumore strano e faticoso, è un chiaro segno che l'energia erogata non è più sufficiente. Un altro indizio significativo arriva dall'impianto elettrico: fari che appaiono fiacchi o che perdono luminosità quando si accende l'auto, luci interne che sfarfallano o malfunzionamenti di altri dispositivi di bordo, come il sistema di infotainment o i finestrini elettrici che si muovono più lentamente del solito, sono tutti sintomi di una tensione insufficiente. Nei veicoli più moderni, non è raro notare anche il reset dell'orologio di bordo o delle stazioni radio preimpostate. Naturalmente, l'accensione della spia della batteria sul cruscotto è un avvertimento che non va mai ignorato, sebbene possa indicare problemi anche all'alternatore o al sistema di ricarica in generale. Un'ispezione visiva, infine, può rivelare indizi importanti: corrosione eccessiva (un accumulo blu-verdastro) sui morsetti o un eventuale rigonfiamento della custodia della batteria, talvolta accompagnato da un odore sgradevole di zolfo (simile a uova marce), sono segnali che la sostituzione è imminente.
Una volta identificati i segnali di usura, è bene ricordare che la vita di una batteria può essere prolungata con alcuni accorgimenti. La chiave è la regolarità nell'utilizzo: lasciare l'auto ferma per lunghi periodi o, al contrario, usarla solo per brevissimi tragitti (che non permettono una ricarica completa) sono tra i fattori che ne accelerano il deterioramento, favorendo il fenomeno della solfatazione. È consigliabile, dunque, effettuare un giro di almeno 20-30 minuti a settimana per garantire un ciclo di carica adeguato. La manutenzione dei poli è altrettanto cruciale. Mantenere puliti e privi di ossidazione i terminali assicura una migliore capacità di ricarica e di spunto a freddo. È opportuno anche assicurarsi che la batteria sia ben fissata al suo alloggiamento, per evitare danni causati dalle vibrazioni durante la marcia.
Infine, un'attenzione particolare va all'uso dell'elettronica di bordo. È fondamentale spegnere luci e dispositivi come radio e climatizzatore prima di spegnere il motore, riducendo il carico di assorbimento al riavvio. In caso di sosta prolungata, specialmente in climi rigidi, l'utilizzo di un mantenitore di carica è la soluzione ottimale per preservare la salute della batteria e garantirne l'efficienza anche dopo settimane di inattività. Un controllo periodico della tensione con un voltmetro, che a riposo dovrebbe attestarsi tra i 12.4 e i 12.7 Volt, offre una diagnosi precoce del suo stato di salute.