Cinture di sicurezza: l’obbligo che salva la vita

01 dicembre 2025

Obbligo Cinture

Sembra un gesto automatico, quasi un riflesso incondizionato, eppure nel 2025 sono ancora troppi gli automobilisti che ignorano l'importanza fondamentale di quel "clic". Allacciare la cintura di sicurezza non è solo una buona abitudine dettata dal buon senso, ma un obbligo di legge imperativo regolato dall'articolo 172 del Codice della Strada. La normativa non ammette incertezze: il vincolo riguarda indistintamente il conducente e tutti i passeggeri a bordo, compresi coloro che viaggiano sui sedili posteriori.

Troppo spesso, infatti, chi siede dietro sottovaluta il rischio, ignorando che in caso di impatto frontale, un corpo non trattenuto si trasforma in un proiettile pericoloso per sé e per chi siede davanti. Un discorso che diventa ancora più rigido per i bambini sotto i 150 cm di altezza, per i quali è obbligatorio l'uso di sistemi di ritenuta omologati, adeguati al peso e alla statura.

Il mancato rispetto di queste norme comporta conseguenze immediate e salate. Chi viene sorpreso senza cintura deve affrontare una sanzione amministrativa che oscilla tra gli 83 e i 332 euro. Se a commettere l'infrazione è il conducente, alla multa si aggiunge la decurtazione di cinque punti dalla patente. La legge è molto chiara anche sulla responsabilità per i passeggeri: se il trasgressore è maggiorenne, paga di tasca propria, ma se a viaggiare slegato è un minore, la responsabilità e la relativa sanzione ricadono interamente sul conducente o sull'adulto che ne fa le veci presente a bordo. Attenzione poi alla recidiva, perché chi incorre nella stessa violazione per due volte nell'arco di un biennio va incontro alla sospensione della patente da quindici giorni a due mesi.

Esiste infine un rischio economico spesso ignorato, che emerge solo nel momento peggiore: quello dell'incidente. In caso di sinistro con feriti, le compagnie assicurative possono avvalersi del diritto di rivalsa o ridurre drasticamente il risarcimento per le lesioni fisiche. Si applica infatti il principio del concorso di colpa del danneggiato: se si accerta che il mancato utilizzo della cintura ha contribuito ad aggravare le ferite, il risarcimento può essere tagliato in modo significativo, lasciando la vittima con un danno fisico e una tutela economica insufficiente.

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